giovedì 30 gennaio 2014

RIASSUMIAMO

AVVIO AL RIASSUNTO
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Il riassunto è un testo che abbrevia un altro testo e che ha lo scopo di aiutare nel ricordare le informazioni principali. E’ importante saper fare un riassunto soprattutto quando si deve studiare un argomento.

Riassumere un testo significa “togliere” qualcosa al testo originale ma lasciar indicate le informazioni principali. Il segreto del riassunto sta nel mantenere ciò che è necessario e tagliare quello che non lo è.

Fare un riassunto è una delle cose più difficili della lingua italiana.

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Le regole per scrivere un buon riassunto sono:

1)      Leggere attentamente il testo

2)      Cercare nel vocabolario le parole sconosciute

3)      Capire il senso del racconto

4)      Eliminare le parti del testo che non sono necessarie

5)      Rileggere alla fine il riassunto e controllare che sia chiaro e corretto.

Ci si può servire di diverse strategie, che un po’ alla volta analizzeremo.
Inizieremo con la

SOTTOLINEATURA:

  • dividi il testo in sequenze
  • dare ad ogni sequenza un breve titolo
  • sottolinea, per ogni sequenza , le parti essenziali utilizzando domande guida:
  • CHI? COSA FA? DOVE? QUANDO? PERCHE'?
  • rileggi e collega tra loro in modo opportuno tutte le parti sottolineate
  • scrivi il riassunto legando bene tra loro le parti
RICORDA: nel riassunto si una solo il discorso indiretto e la terza persona.
Lavoro collettivo: leggiamo insieme il testo, sottolineiamo le parti importanti e poi, singolarmente, scriviamo il riassunto legando in modo opportuno le parti tra loro.
C’era una volta in aperta campagna, uno stagno, pieno di erbe verdi e di larghe,
galleggianti foglie di ninfea. Qua e là sull’acqua calma, si aprivano le corolle dei
fiori dai petali rosei di questa pianta.
Nel laghetto vivevano bisce d’acqua, rospi, rane e raganelle dai colori variopinti e un’innumerevole folla d’insetti. Le agili e leggiadre libellule, le pungenti zanzare, le noiose mosche. A volte, a visitare le corolle delle ninfee, arrivavano i pelosi bombi a strisce gialle e nere e le api operose.
Tra tutti questi abitanti che più o meno vivevano pacificamente, ce n’erano due, un rospetto marroncino dalla pelle chiazzata da macchie più scure e una
verde ila. Loro proprio non si sopportavano, uno diceva di essere più bello e importante dell’altro , di essere il padrone di quel piccolo mondo, di saper saltare e cantare divinamente, cioè nel modo migliore.
La raganella pur essendo più piccola del rospo era la più agguerrita, e non mancava mai di vantarsi. S’inventava di avere delle origini nobili, di scrittori che di lei avevano scritto nelle loro storie, della potenza della sua voce e così via…
Un giorno nello stagno arrivò una biscia affamata che di quella boriosa stava per farsene un sol boccone… Il rospo però con tutti i suoi amici accorse in suo aiuto.
Tutti insieme gracidarono così forte che la serpe confusa dalle vibrazioni prodotte dal gran frastuono, abbandonò “il campo”e la sua preda. Da allora i due divennero amici inseparabili!

domenica 26 gennaio 2014

venerdì 17 gennaio 2014

IL DONO DELL'AMICIZIA

Il dono dell'Amicizia

 Dice un proverbio dei tempi andati:
“Meglio soli che male accompagnati”. 
Io ne so uno più bello assai:
“In compagnia lontano vai”. 
Dice un proverbio, chissà perché:
“Chi fa da sé fa per tre”. 
Da quest’orecchio io non ci sento:
“Chi ha cento amici fa per cento”. 
Dice un proverbio con la muffa:
“Chi sta solo non fa baruffa”
Questa, io dico, è una bugia:
“Se siamo in tanti, si fa allegria”.
 G. Rodari
Le ferite che non guariscono
C'era una volta un ragazzo con un brutto carattere. Suo padre gli diede un sacchetto di chiodi e gli disse di piantarne uno nello steccato ogni volta che avesse perso la pazienza e litigato con qualcuno.
Il primo giorno il ragazzo piantò trentasette chiodi nello steccato. Nelle settimane seguenti imparò a controllarsi e il numero dei chiodi piantati nello steccato diminuì giorno per giorno: aveva scoperto che era più facile non litigare che piantare i chiodi.
Finalmente arrivò un giorno in cui il ragazzo non piantò alcun chiodo nello steccato. Allora andò dal padre e gli disse che per quel giorno non aveva piantato alcun chiodo. Il padre allora gli disse di levare un chiodo dallo steccato per ogni giorno in cui non aveva perso la pazienza e litigato con qualcuno.
I giorni passarono e il ragazzo poté dire al padre che aveva levato tutti i chiodi dallo steccato.
Il padre portò il ragazzo davanti allo steccato e gli disse: "Figlio mio, ti sei comportato bene, ma guarda quanti buchi ci sono nello steccato. Lo steccato non sarà mai più come prima. Quando litighi con qualcuno e gli dici qualcosa di brutto, gli lasci una ferita come queste. Puoi piantare un coltello in un uomo, e poi levarlo, ma rimarrà sempre una ferita. Non importa quante volte ti scuserai, la ferita rimarrà. Una ferita verbale fa male quanto una ferita fisica. Gli amici sono gioielli rari, ti fanno sorridere e ti incoraggiano. Sono pronti ad ascoltarti quando ne hai bisogno, ti sostengono e ti aprono il loro cuore."
Trova il tempo di essere amico: è la strada della felicità.
 Madre Teresa

 "Gli angeli esistono, ma a volte non hanno le ali, allora li chiamiamo amici"
                         

Non c’è gioia più grande di quella di gioire con gli amici. Ogni momento trascorso con loro resterà per sempre nel  nostro cuore, non lo dimenticheremo mai.


Gli amici sono angeli particolarmente fantastici e reali che ti rimettono in volo quando le tue ali non sanno più come si fa a volare

lunedì 6 gennaio 2014

domenica 5 gennaio 2014


Cari bambini tra poco  si ritornerà a scuola! Le feste sono ormai passate! Sarà bello ritrovarsi e raccontarsi un po'  per poi riprendere con più energia  e entusiamo il lavoro interrotto.
UN AUGURIO AFFETTUOSO DI BUON ANNO A TUTTI GLI ALUNNI DELLA QUARTA B E ALLE LORO FAMIGLIE

mercoledì 1 gennaio 2014

Messaggio di Papa Francesco del 1 gennaio 2014
Buon anno