giovedì 27 febbraio 2014

E per Carnevale… una bella filastrocca…

abc-del-carnevale
Oggi vi propongo la filastrocca dal titolo

CARNEVALE DI UN BAMBINO PAUROSO

Vorrei una maschera

così spaventosa

che tremi la gente

più coraggiosa,

da strega a fantasma,

da mostro vampiro

da scheletro bianco

che vaghi in giro

tra gli alberi spogli

del lume lunare

così la gente

si metta ad urlare.

E nessuno sappia

che il più spaventoso

di tutti i costumi

ce l’ha il più pauroso!

images

Insieme cerchiamo le rime alternate della poesia, le coloriamo e poi ne costruiamo una personale seguendo la struttura sottolineata. Lasciate quindi libera la vostra fantasia immaginando il Carnevale di un bambino … pauroso, timido, allegro, triste, divertente…..
maschera7

lunedì 17 febbraio 2014


L’area dei trapezi

1 – disegnare sul proprio quaderno i tre trapezi con le stesse misure (occhio ai quadretti=1/2cm) 
2 – disegnare su un foglio altri due trapezi come ognuno di quelli copiati sul quaderno e,  ruotandoli opportunatamente,  formare i parallelogrammi come modello e incollarli sul quaderno:
    
    
3 – provare a spostare quelli alla LIM che restano sempre “movibili”…
  
  
4 – osserviamo e riflettiamo sul lavoro fatto e proviamo a scoprire la formula per calcolare l’area dei trapezi…


Cos’è il tangram?
Il tangram è un antico gioco di origine cinese, ottenuto scomponendo un quadrato in sette parti dette tan: un quadrato, un romboide, e cinque triangoli rettangoli isosceli, di cui due grandi, uno medio e due piccoli. 

E' conosciuto come "Le sette pietre della saggezza" perché si diceva che la padronanza di questo gioco fosse la chiave per ottenere saggezza e talento.
Poco o nulla si sa circa le origini del gioco; persino l'etimologia del nome non è chiara.
Combinando opportunamente i pezzi del Tangram, è possibile ottenere un numero pressoché infinito di figure, alcune geometriche, altre che ricordano oggetti d'uso comune, ecc. Qualsiasi figura realizzata con il Tangram deve essere costituita impiegando tutti i sette pezzi.

Giocare con il tangram può sembrare facile, soprattutto quando lo si vede già assemblato sotto forma di quadrato, ma non lo è, soprattutto se si è alle prime armi.
Nel gioco del tangram, così come per l'origami, accade che, malgrado la semplicità del materiale impiegato, si possono realizzare sia figure geometriche – come il quadrato – in cui si annullano le caratteristiche dei vari tan, sia figure di ogni tipo in cui invece le caratteristiche di ciascun tan vengono messe in risalto. Alcune figure sono così espressive da sembrare vive e articolate.
È anche possibile rappresentare lo stesso soggetto in posizioni differenti e quindi il tangram si può utilizzare anche per illustrare storie e per realizzare cartoni animati.
Una caratteristica notevole di molte figure tangram è quella di suggerire all'immaginazione molto più di quanto effettivamente rappresentano: di fatto si tratta di illusioni ottiche; le figure tangram nella loro essenzialità ed efficacia offrono una ricchezza percettiva simile a quella della pittura zen che si basa sull'idea che "la tavolozza della mente è più ricca di quella del pennello".
Le figure tangram ricordano nella loro espressività le silhouettes o i giochi d'ombra con le mani.
Il tangram offre così notevoli spunti allo studio della percezione visiva e può essere impiegato come base di test psicologici.
I sette pezzi del Tangram
Non è difficile costruirsi un Tangram in cartoncino, anche se si trovano senza difficoltà in commercio Tangram di legno, o altro materiale.
Si prende un quadrato, diviso in due triangoli rettangoli da una diagonale. Uno  dei due triangoli viene diviso esattamente in due, lungo l'altezza relativa all'ipotenusa, ottenendo così i primi due pezzi del Tangram.
Il triangolo che rappresenta l'altra metà del quadrato iniziale viene diviso in due parti, lungo la linea che congiunge il punto medio dei cateti, ottenendo così un trapezio isoscele ed un triangolo rettangolo; quest'ultimo costituisce il terzo pezzo del Tangram.
Il trapezio ottenuto precedentemente viene diviso in due dalla linea che congiunge il punto medio dell'ipotenusa del triangolo ottenuto precedentemente (pezzo n. 3) con il punto medio del cateto del triangolo che rappresenta il pezzo n. 2; si ottiene un trapezio isoscele ed un parallelogramma; quest'ultimo rappresenta il pezzo n. 4.
Il trapezio isoscele che è rimasto, viene diviso in tre pezzi, lungo le due altezze relative alla base, ottenendo così un quadrato e due triangoli uguali, che costituiscono i restanti tre pezzi del Tangram.
Alcune proposte ... creative
barcasposacandela uccellogattotrampoliere
conigliogallobalenachiesacasatreno
ocaforma geom. 01forma geom. 02forma geom. 03forma geom. 04forma geom. 05



ùGIOCHI DIDATTICI GEOMETRIA

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RISOLUTORE PROBLEMI DI GEOMETRIA
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domenica 16 febbraio 2014

IL RACCONTO FANTASY


Mappa concettuale sul RACCONTO FANTASY: maghi e magie, mondi incantati, le creature fantastiche...


Il Fantasy è un genere letterario sviluppatosi dalla seconda metà dell’Ottocento, i cui elementi dominanti sono il mito, il soprannaturale, l’immaginazione,  la metafora, la magia e il surreale. In questo filone rientrano quelle storie di letteratura fantastica dove gli elementi fantastici non vengono spiegati in maniera scientifica.

Ecco gli ingredienti:

1) Innanzitutto serve una mappa dove ambientare il racconto

2)  Si scelgono due protagonisti e si decide da dove partono, dove devono andare, qual è la loro missione;

3) Si inseriscono nel racconto personaggi fantastici, del tipo: lupi mannari, troll, fauni, elfi, draghi, gnomi, unicorni, centauri, sirene, e per  ciascuno di essi si stabiliscono caratteristiche fisiche e abilità.


sirene

troll norvegese con piccone
Unknown
Struttura del fantasy
Anche in questa tipologia testuale la struttura rispetta la scansione: inizio, sviluppo e conclusione. La vicenda è intricata e ricca di cambiamenti e colpi di scena. Il protagonista deve compiere un'impresa, un viaggio o deve ritrovare qualcosa che gli è stato sottratto, viene ostacolato  e deve superare innumerevoli sfide e/o pericoli. Nel racconto fantasy la lotta tra bene e male e continua, il protagonista nella sua missione è sostenuto dagli aiutanti e ostacolato dagli antagonisti.

I personaggi
Fantastici o reali, buoni e/o cattivi, quasi sempre dotati di poteri, maschi, femmine, , creature strane e mai viste, come gli hobbit, ma anche streghe, orchi, maghi, gnomi, elfi, folletti, troll, fate, guerrieri. Sono spesso presenti anche animali fantastici, come i draghi.

I luoghi
Il racconto è ambientato in luoghi magici: foreste, castelli, boschi, caverne o palazzi fantasmagorici. In questi ambienti dove spesso vivono animali e piante anche loro dotati di strani poteri, tutto può accadere, anche la cosa inimmaginabile e straordinaria.

Il tempo
La storia può essere ambientata indifferentemente nel passato, nel presente o nel futuro.

Mini dizionario delle creature del genere fantasy
Mago: Persona con poteri magici

Fata: personaggio con sembianza di fanciulla eterea e magica.

Folletto: piccola creatura leggendaria che si muove anche nell'aria, difficile da vedere, abita nelle tane dei boschi e si diverte a fare dispetti e scherzi, tuttavia è assolutamente innocuo.

Gnomo: è rappresentato come un esserino vecchio, barbuto e burbero, che vive sottoterra e custodisce tesori.

Troll: indica una creatura fantastica, generalmente malvagia, con carattere antropomorfo, abitante nelle foreste. Generalmente ha sembianze umane ma può trasformarsi in pietra, alcune volte è feroce e malvagio altre volte appare come un omino innocuo.

Hobbit: sono definiti mezzi-uomini, somigliano agli umani ma molto più  piccoli, un hobbit adulto è altro circa tra gli 80 e i 120 cm, hanno grandi piedi pelosi e resistenti, non indossano mai calzature a causa della pelle coriacea e spessa.

Elfi: sono spiriti con sembianze umane, sono alti e magri, forti e velocissimi, hanno un volto pulito e sereno, i capelli biondi, gli occhi chiari, non hanno la barba e le orecchie leggermente a punta. Si dice abbiano una grande vista e un udito molto sensibile. Riescono a percepire i pensieri delle persone, si dice che siano dotati di telepatia. Hanno bella voce e chiara. Sono intelligenti ed armoniosi, nutrono molto rispetto per la natura. Sanno forgiare spade e metalli, conoscono la magia.

Unicorno o liocorno: è  raffigurato come un cavallo bianco dotato di attributi magici, con un unico lungo corno avvolto a torciglione sulla fronte. Molte descrizioni attribuiscono all'unicorno anche una barbetta caprina, una coda da leone e degli zoccoli.

Drago: è una creatura mitico-leggendaria dai tratti solitamente somiglianti ai rettili. Nella cultura occidentale porta morte e distruzione.

Orco: è un mostro antropomorfo gigantesco, crudele e divoratore di carne umana.

Ora la filastrocca che riassume le caratteristiche del racconto fantasy:
 Il racconto fantasy 

Il racconto di fantasia
è un'avventura in compagnia.
Gnomi, elfi, folletti e maghi,
streghe, fate, guerrieri e draghi!
Un orco qua, un troll di là,
ma chi è che li sconfiggerà?
Luoghi magici e ambienti fatati,
tempi presenti, futuri e passati.
Il protagonista salverà
i personaggi in difficoltà.
Tutto questo forma una storia
che se vuoi puoi imparare a memoria!


Divertitevi a combinare insieme questi ingredienti… chissà che bei racconti produrrete…
MAPPA TESTO NARRATIVO
http://www.officinadelleparole.info/files/Microsoft%20Word%20-%20mappa%20narrativo.pdf

Buon Fantasy a tutti
http://www.fabbriscuola.it/espandiLibro/italiano/il_narratore/volume1/pdf/brooks_quattro_visioni.pdf

venerdì 14 febbraio 2014

coniugare i verbi

Coniugare i verbi

Cari bambini, ecco un piccolo aiuto per imparare a coniugare i verbi! 
Cliccate sul link, inserite il verbo all'infinito e fate le vostre verifiche. 
Buon divertimento!


I MODI DEI VERBI .: in particolare MODO IMPERATIVO
http://www.latecadidattica.it/uda5/congiuntivo_condizionale.pdf
I MODI INDEFINITI
http://www.latecadidattica.it/uda5/modi_indefiniti.pdf


CRUCI....VERBI

Per rendere un pochino più divertente il ripasso dei verbi, scoglio che per alcuni allievi è ancora da superare....ho cercato una via alternativa.
Ho ideato un crucintarsio.....carino caruccio...si tratta di rispolverare le proprie capacità di abilità in merito alla conoscenza dei verbi, mettendo in moto anche abilità di comprensione della definizione e di strategie legate al "problem solving".
Di seguito troverete il cruciverbi e sotto le definizioni.....

ORIZZONTALI
1. grillo che canta all'imperfetto
3. i tempi dell'indicativo
4. il verbo dei compiti all'infinito
5. un tempo composto
6.il modo che indica desiderio
9.congiuntuvo,imperfetto,1°pers.plur.studiare
VERTICALI
1.indica le azioni di domani
2.Noi compriamo.....un sinonimo
5. io prenderò,tu prenderai.......ESSI....?
7. indicativo futuro sempl.2° pers.plur.segnare
8.terza persona singolare

 ANALIZZARE I VERBI 
Nel caso dell’analisi dei verbi  serve sapere:
- voce del verbo…
- Coniugazione …
- Modo…
- Tempo…
- Persona…
- Singolare/Plurale…
Queste schede possono risultare utili

domenica 9 febbraio 2014

autobiografia




L’autobiografia: il racconto di sé attraverso la memoria

Con il termine autobiografia indichiamo quei testi nei quali l’autore racconta la propria vita, scegliendo  i momenti fondamentali che ricorda e che seleziona nella sua memoria.
Il linguaggio è accurato perché il testo è destinato ad un ampio pubblico di lettori e nessuno vorrebbe che chi legge si facesse un’idea sbagliata della vita di colui che scrive.
Tutti possono essere autori della propria autobiografia!
Vero è che in genere solo personaggi della storia, della cultura, della musica che sono stati particolarmente importanti o che hanno raggiunto il successo o la gloria scrivono la loro storia per lasciare una testimonianza.
Eppure, secondo molti, ognuno di noi sente il bisogno di raccontarsi e ogni volta il racconto che risulterebbe sarebbe diverso: diverso se scritto ad età differenti (ad ogni età si considerano più importanti alcuni fatti e meno altri); diverso anche se fosse rivolto a lettori particolari (si sceglierebbero fatti diversi a seconda del destinatario).

Chi scrive lo fa in genere in età adulta, ritornando con la memoria sul passato. Nella scrittura si mescolano momenti in cui la narrazione è oggettiva (fatti che accadono nella realtà) e momenti in cui prevale la parte soggettiva (cosa pensa o prova chi scrive, cosa pensano gli altri, ecc.).
Molti personaggi famosi e storici hanno affidato ad altri autori la loro autobiografia oppure hanno provveduto personalmente a farlo.

Come Nelson Mandela......clicca sul link e leggi

https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&ved=0CD8QFjAC&url=http%3A%2F%2Fwww.pianetascuola.it%2Frisorse%2Fmedia%2Fsecondaria_primo%2Fitaliano%2Fgiallo_rosso_blu2_laf%2Fleggi_ascolta_sfoglia%2Fprimo_giorno_scuola%2Fil_primo_giorno_a_scuola.pdf&ei=EUT3UrcrxOHLA_3NgpAN&usg=AFQjCNEpqpiQlbi1laRhzEile3MqCPB6Ow&sig2=S3WJ08Q83_QPiaGeUM6SxA


MAPPA TESTO AUTOBIOGRAFICO











domenica 2 febbraio 2014


 2 FEBBRAIO: LA CANDELORA


 candelora-come-festeggiarla

La candelora

Il 2 febbraio è la festa della Candelora per saperne di più http://it.wikipedia.org/wiki/Candelora

 Il 2 febbraio si festeggia la Candelora, il giorno che nel tempo astronomico 
è collocato a metà inverno e dovrebbe chiudere le porte all'inverno
 e accogliere la primavera. Il famoso detto recita così: 

"Quando vien la Candelora
de l'inverno semo fora;
ma se piove o tira il vento
de l'inverno semo dentro." 
La Candelora indica un momento di passaggio, tra l'inverno buio e la primavera, luce e risveglio. 
In questo giorno la Chiesa Cattolica celebra la Festa della Presentazione di Gesù al Tempio, 
anche detta “Festa delle luce“, con il rito della processione e benedizione delle candele
 (da cui il termine “candelora”).
In questo giorno,infatti, si benedicono le candele. 
Gli americani lo chiamano il "giorno della marmotta" che viene fatta uscire dalla sua tana 
,ma se vede la sua ombra quella torna subito dentro e l'inverno continuerà per altre sei settimane.

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