domenica 9 marzo 2014

TUTTI AL CINEMA

AL CINEMA :“Belle e Sebastien”.



Durante la seconda guerra mondiale, il piccolo orfano Sebastien trova l'amicizia di Belle, una grande femmina di cane dei Pirenei che abita nei boschi attorno al paese e che dovrà difendere da chi la ritiene un feroce e pericoloso predatore. Belle e Sebastian riusciranno infine a dimostrare tutto il loro valore portando in salvo al di là delle montagne una famiglia di fuggitivi inseguiti dai militari tedeschi.
DATA USCITA: 30 gennaio 2014
 GENERE: Family
·                        ANNO: 2013
·         REGIA: Nicolas Vanier
·         SCENEGGIATURA: Juliette Sales, Fabien Suarez,Nicolas Vanier
·         ATTORI: Félix Bossuet, Tchéky Karyo, Margaux Chatelier, Dimitri Storoge, Mehdi, Urbain Cancelier
·         FOTOGRAFIA: Eric Guichard
·         PRODUZIONE: Radar Films, Epithète Films
·         DISTRIBUZIONE: Notorious Pictures
·         PAESE: Francia
·         DURATA: 98 Min

Questo film prende spunto da un cartone animato degli anni ’80.
Sebastien era un bambino della nostra eta’, 9 anni, e viveva con suo nonno in un paese di montagna in Francia.
Il nonno era un pastore e ogni mattina si rendeva conto di aver smarrito  una delle sue pecore.
Lui pensava che a mangiarle fosse stato il cane randagio che si aggirava nelle montagne, invece erano i lupi.
Il nonno e altri abitanti del paese decisero di andare a cacciare il cane che era soprannominato “la bestia”, perche’ era molto grosso e tutti avevano molta paura.
Invece il bambino fece amicizia con il cane, che era una femmina molto buona e coccolona e tutta bianca. La chiamo’ “ Belle”.
Sebastien cercava di nascondere  Belle, perché i cacciatori le davano la caccia.
Locandina del film
Locandina del film
Il nonno lo scopre ma poi capisce che Belle era buona e non aveva mangiato le sue pecore e  così decide di tenerla.
Nessuno le dette più la caccia e rimasero felici e contenti.
Il film mi è piaciuto perche’ mostra i bellissimi paesaggi delle Alpi francesi con laghi, valichi,  boschi,  prati e cime piene di neve e di ghiaccio e poi perche’ adoro gli animali e soprattutto i cani.
Cartone animato
Cartone animato

Poesia dedicata ai cani da 
   Jerome Klapka Jerome
Non si cura di chiedersi se abbiate torto o ragione:
Non gli interessa se abbiate fortuna o no,
se siete ricco o povero,
Istruito o ignorante,
Santo o peccatore.
Siete il suo compagno e ciò gli basta.
Egli sarà accanto a voi per confortavi, proteggervi e dare,
se occorre, per voi, la sua vita.
Egli vi sarà fedele nella fortuna e nella miseria.
E’ il cane!

Link alla sigla del cartone animato

venerdì 7 marzo 2014

festa della donna



SPECIALE 8 MARZO

Festa della donna

foto 8 marzo
PERCHE' LA FESTA DELLA DONNA NON SIA SOLO UNA FESTA FRIVOLA .........
AUGURI ALLE PICCOLE DONNE DELLA IVB....CON LA SPERANZA CHE DIVENTINO DELLE GRANDI DONNE!!!!!
m. CONCETTA

ASCOLTATE questa canzone di ZUCCHERO
http://youtu.be/I-zfIhP4a2Y



  


Auguri a tutte le donne, a quelle 

più piccole e a quelle più grandi!!
Per conoscere le origini di questa festa leggi     QUI 

e anche     QUI  

 

La mimosa è il simbolo della festa della donna
Scegliere la mimosa fu semplice e casuale,  fu un’idea di grande successo, che rimane ancora ai  giorni nostri. Si offre alle ragazze, alle donne,  alle amiche  e alle mamme. E’ un fiore profumato e durevole, lo si trova l’8 marzo come simbolo in  tanti manifesti, cartoline e copertine di giornali.   Il fiore simbolo dell’8 marzo è stato inventato in Italia, esattamente nel 1946. L’Unione Donne Italiane stava preparando le commemorazioni per  il primo "8 marzo" del Dopoguerra e pensò di trovare un fiore che potesse caratterizzare la Giornata, esattamente come il garofano rosso simboleggiava la festa dei lavoratori del 1° Maggio.
Alle giovani donne romane piacquero i fiori gialli e profumati della mimosa, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano molto.
  

  • Buona festa delle donne !!!
    Auguriiiii !!!!
        
Ascoltate questa canzone Siamo stelle sulla terra
Annalisa Minetti
http://youtu.be/VzIG6Y7OAUQ
Senza di noi non c'è storia d'amore
non è bello sognare senza di noi senza di noi.
Con l'inchiostro del cuore
non si può colorare la gelosia
ed una frase non diventa una poesia
Senza di noi resta vuota una chiesa
quanto è fredda una casa senza di noi senza di noi.
Non esiste la vita perchè pure la vita nasce da noi
e più nessuno parlerebbe di emozioni.
Siamo stelle sulla terra siamo la fragilità
siamo vittime di guerra quando un cuore se ne va
Siamo fuoco per l'amore che mai freddo non avrà
siamo noi che diamo ai giorni tutta la tranquillità.
E siamo noi sempre lì a perdonare
nascondendo il dolore dentro di noi anche se poi 
le ferite del cuore non ci fanno soffrire se andiamo via
noi non amiamo avendo in cambio una bugia.
Siamo stelle sulla terra siamo la fragilità
siamo vittime di guerra quando un cuore se ne va
Siamo fuoco per l'amore che mai freddo non avrà
Siamo noi che diamo ai giorni tutta la tranquillità
oltre l'amore che c'è. 

La vera origine dell'8 marzo 

L'incendio della fabbrica Triangle, avvenuto a New York il 25 marzo 1911, 
causò la morte di 146 persone, per la maggior parte giovani operaie.
L'evento che ebbe una forte eco sociale e politica, 
a seguito della quale vennero varate nuove leggi sulla sicurezza sul lavoro,
è uno degli eventi commemorati dalla Giornata internazionale della donna ma non è da questo,
come erroneamente riportato da alcune fonti, che trae origine la Festa della donna. 
In realtà, l’istituzione dell'8 marzo come Festa della donna 
risale alla III Internazionale comunista, svoltasi a Mosca nel 1921, 
dove fu lanciata da Lenin come " Festa internazionale dell' operaia ",
in onore della prima manifestazione delle operaie di Pietroburgo contro lo zarismo; 
quando nell’inverno del 1917 le donne strette dal freddo, dalla fame, 
dall’assenza di mariti e figli spediti in guerra, il giorno 23 febbraio del 1917 ,
scesero nelle piazze di Pietroburgo con accese manifestazioni di protesta contro lo Zar.
Le proteste continuarono per vari giorni fintanto che lo Zar fu costretto ad abdicare 
ed il governo dovette concedere il diritto al voto anche alle donne.
- Secondo il calendario giuliano vigente allora in Russia il 23 febbraio 
corrispondeva in Occidente all’ 8 marzo. -






"Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna ! 
Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci 
la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani ".
" Grazie a te, donna sorella, 
che porti nel complesso della vita sociale le ricchezze della sensibilità, 
della tua intuizione, della tua generosità, della tua costanza ".
(Giovanni Paolo II)
ESSERE DONNAUn piccolo omaggio per noi, le donne,
di ogni età e di ogni nazionalità, 
e soprattutto a tutte quelle che, 
contro il vento e le maree continuano ad amare, 
a sognare e lottare per un mondo migliore.
FemmesMD.PPS





“Non preoccuparti se
non puoi dare ai tuoi figli il meglio di tutto...
Dai loro il meglio di te.”
DOTTORESSA.pps


domenica 2 marzo 2014

FESTA DI CARNEVALE    
balli ,canti,sketch,giochi......scherzi e tanta magia































TANTO DIVERTIMENTO.........

SONO PROPRIO BELLI I MIEI PARGOLI





RISATE RISATE ......FUTURI ATTORI CABARETTISTI..........

giovedì 27 febbraio 2014

E per Carnevale… una bella filastrocca…

abc-del-carnevale
Oggi vi propongo la filastrocca dal titolo

CARNEVALE DI UN BAMBINO PAUROSO

Vorrei una maschera

così spaventosa

che tremi la gente

più coraggiosa,

da strega a fantasma,

da mostro vampiro

da scheletro bianco

che vaghi in giro

tra gli alberi spogli

del lume lunare

così la gente

si metta ad urlare.

E nessuno sappia

che il più spaventoso

di tutti i costumi

ce l’ha il più pauroso!

images

Insieme cerchiamo le rime alternate della poesia, le coloriamo e poi ne costruiamo una personale seguendo la struttura sottolineata. Lasciate quindi libera la vostra fantasia immaginando il Carnevale di un bambino … pauroso, timido, allegro, triste, divertente…..
maschera7

lunedì 17 febbraio 2014


L’area dei trapezi

1 – disegnare sul proprio quaderno i tre trapezi con le stesse misure (occhio ai quadretti=1/2cm) 
2 – disegnare su un foglio altri due trapezi come ognuno di quelli copiati sul quaderno e,  ruotandoli opportunatamente,  formare i parallelogrammi come modello e incollarli sul quaderno:
    
    
3 – provare a spostare quelli alla LIM che restano sempre “movibili”…
  
  
4 – osserviamo e riflettiamo sul lavoro fatto e proviamo a scoprire la formula per calcolare l’area dei trapezi…


Cos’è il tangram?
Il tangram è un antico gioco di origine cinese, ottenuto scomponendo un quadrato in sette parti dette tan: un quadrato, un romboide, e cinque triangoli rettangoli isosceli, di cui due grandi, uno medio e due piccoli. 

E' conosciuto come "Le sette pietre della saggezza" perché si diceva che la padronanza di questo gioco fosse la chiave per ottenere saggezza e talento.
Poco o nulla si sa circa le origini del gioco; persino l'etimologia del nome non è chiara.
Combinando opportunamente i pezzi del Tangram, è possibile ottenere un numero pressoché infinito di figure, alcune geometriche, altre che ricordano oggetti d'uso comune, ecc. Qualsiasi figura realizzata con il Tangram deve essere costituita impiegando tutti i sette pezzi.

Giocare con il tangram può sembrare facile, soprattutto quando lo si vede già assemblato sotto forma di quadrato, ma non lo è, soprattutto se si è alle prime armi.
Nel gioco del tangram, così come per l'origami, accade che, malgrado la semplicità del materiale impiegato, si possono realizzare sia figure geometriche – come il quadrato – in cui si annullano le caratteristiche dei vari tan, sia figure di ogni tipo in cui invece le caratteristiche di ciascun tan vengono messe in risalto. Alcune figure sono così espressive da sembrare vive e articolate.
È anche possibile rappresentare lo stesso soggetto in posizioni differenti e quindi il tangram si può utilizzare anche per illustrare storie e per realizzare cartoni animati.
Una caratteristica notevole di molte figure tangram è quella di suggerire all'immaginazione molto più di quanto effettivamente rappresentano: di fatto si tratta di illusioni ottiche; le figure tangram nella loro essenzialità ed efficacia offrono una ricchezza percettiva simile a quella della pittura zen che si basa sull'idea che "la tavolozza della mente è più ricca di quella del pennello".
Le figure tangram ricordano nella loro espressività le silhouettes o i giochi d'ombra con le mani.
Il tangram offre così notevoli spunti allo studio della percezione visiva e può essere impiegato come base di test psicologici.
I sette pezzi del Tangram
Non è difficile costruirsi un Tangram in cartoncino, anche se si trovano senza difficoltà in commercio Tangram di legno, o altro materiale.
Si prende un quadrato, diviso in due triangoli rettangoli da una diagonale. Uno  dei due triangoli viene diviso esattamente in due, lungo l'altezza relativa all'ipotenusa, ottenendo così i primi due pezzi del Tangram.
Il triangolo che rappresenta l'altra metà del quadrato iniziale viene diviso in due parti, lungo la linea che congiunge il punto medio dei cateti, ottenendo così un trapezio isoscele ed un triangolo rettangolo; quest'ultimo costituisce il terzo pezzo del Tangram.
Il trapezio ottenuto precedentemente viene diviso in due dalla linea che congiunge il punto medio dell'ipotenusa del triangolo ottenuto precedentemente (pezzo n. 3) con il punto medio del cateto del triangolo che rappresenta il pezzo n. 2; si ottiene un trapezio isoscele ed un parallelogramma; quest'ultimo rappresenta il pezzo n. 4.
Il trapezio isoscele che è rimasto, viene diviso in tre pezzi, lungo le due altezze relative alla base, ottenendo così un quadrato e due triangoli uguali, che costituiscono i restanti tre pezzi del Tangram.
Alcune proposte ... creative
barcasposacandela uccellogattotrampoliere
conigliogallobalenachiesacasatreno
ocaforma geom. 01forma geom. 02forma geom. 03forma geom. 04forma geom. 05



ùGIOCHI DIDATTICI GEOMETRIA

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RISOLUTORE PROBLEMI DI GEOMETRIA
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